Film diretto da Ingmar Bergman nel 1953. Attori principali: Harriet Andersson,
Lars Ekborg e Georg Skarstedt. La protagonista del film è Monica
(Andersson), commessa in un negozio di Stoccolma che, annoiata dalla vita che
conduce, fugge dalla città e trascorre l'estate su un'isola in compagnia
di un giovane (Ekborg), proprietario di un battello. Rimasta incinta, i due
giovani si sposano, ma l'amore svanisce: Monica tradisce il marito procurando la
rottura del matrimonio e l'affido del bambino al padre. Film di grande successo
internazionale, Bergman traccia alcuni dei motivi caratteristici della sua
poetica: l'inquietudine dei giovani che non riescono a trovare soddisfazione
dalla vita; il tema della giovinezza che fugge e il relativo sentimento di
sconforto; l'insicurezza dei propri sentimenti. Il regista svedese racconta le
inquietudini, l'illusione e la disillusione di un'adolescente ricorrendo all'uso
del parallelismo tra mondo interiore ed esteriore; lo squallore della vita
urbana si contrappone alla bellezza e alla sensualità della natura. Anche
in questo film Bergman si rivela fine psicologo nell'accurata disamina dei
sentimenti dei suoi personaggi, che illustrano le sue inquietudini interiori.